domenica, agosto 27, 2006

Castrati

Le banalità scritte nei giorni passati sono frutto di ragionamenti che ho scoperto segiure un filo comune. Portano ad una conclusione che trovo importante per capire un una grande causa di angoscia.

Premetto per maggiore chiarezza una metafora che si trova nel fumetto "Berserk". [Devo dire a proposito che alle volte si possono trovare in fumetti e romanzi concetti degni dei più illustri filosofi.]
Il protagonista del fumetto, il solito superuomo molto grosso ed incazzoso, passa i primi trenta numeri al seguito di una compagnia di mercenari e lentamente capisce che non sta seguendo il proprio "sogno"(scopo, autorealizzazione), ma il sogno del capo della squadra. Decide così di abbandonare tutto e seguire i propri interessi, il proprio destino, senza fungere più da mezzo per la realizzazione dei desideri altrui. Il concetto sembra parecchio banale in sè, ma applicato alla vita delle persone che ci vivono intorno e alla società, assume uno spessore rilevante.

Penso: che scopo sta perseguendo un impiegato di benca? Sta facendo il suo lavoro perchè gli piace o sta fungendo da mezzo inconsapevole per la realizzazione di sogni altrui? Senza condizionamenti sceglierebbe di fare l'impiegato di banca? Ne dubito fortemente. Come mai ha scelto quella strada? La risposta è banale: procurarsi il mezzo per vivere, i soldi.

In ogni era le persone sono spinte dalla società in cui vivono a dare per valide le regole su cui la società si basa. Se così non fosse i sistemi (come ad esempio il nostro capitalismo) non reggerebbero.
Se si mettesse in discussione che i soldi sono un mezzo corretto per "gestire la società" si metterebbe in discussione lo stesso capitalismo. Siamo sicuri di conoscere le tremende aberrazioni che il soldo porta con se? Come la qualità della nostra vita venga pesantemente diminuita?

Facendo un parallelo con la metafora del mio amato fumetto, si potrebbe dire che l'impiegato lavorando in banca non lo stia realizzando direttamente il suo sogno, ma stia cercando di ottenere il mezzo per realizzare il suo scopo: i soldi gli serviranno per fare il mutuo sulla casa, comprarsi la macchina, pagare gli studi ai figli ecc. Lo scopo che lavorando attua direttamente è lo scopo del propietario delle banca: che la banca funzioni bene. Se facciamo lo stesso discorso anche per il propietario della banca e chi è sopra di lui, arriviamo a concludere che tutti stanno agendo per lo stesso "sogno": il manteniomento del sistema.

Badiamo bene che chi ci guadagna, nella nostra società c'è sempre; dietro ad ogni avvenimento, dietro ad ogni scelta ci sono i soldi . Questo meccanismo funziona così liscio, perchè il lavoratore è convinto di perseguire il suo scopo: pagare il mutuo per la casa, pagare le rate della macchina, mantenere una posizione rispettabile nella società, essere un buon padre di famiglia, ecc.. Non si rende conto che questi non sono sogni suoi, ma sono propri del sistema in cui vive. I modelli che si seguono non ce li siamo fatti da soli, ci sono stati propinati. Il capo dei legionari ci convince che vogliamo combattere a suo fianco, ci fa credere di avere ragione e noi finiamo con il fungere da mezzo per i suoi fini, rovinandoci la vita senza rendercene conto! Viviamo male, stiamo male e non capiamo il perchè: è talmente grande che non lo vediamo.
Lo scopo che viene realizzato parallelamente è quello del "capo dei mercenari", che identifico nello stesso sistema. Penso che siamo tutti, o quasi, vittime di un meccanismo con vita propria, che va avanti da solo e miete vite su vite.

Il discorso sembra esagerato, in vero è molto peggio.
Ogni giorno vado in biblioteca a studiare con il fine di laurearmi (facciamo finta sia solo quello). La laurea mi servirà per lavorare, il lavoro mi servirà per avere il mezzo per vivere: i soldi. In pratica si puo dire che tutta la vita viene dedicata al raggiungimento dello scopo del capo della compagnia mercenaria. Studio infatti per svolgere un ruolo che il sistema richiede, di cui il sistema ha bisogno, non io. Il sistema indirettamente preme perchè io segua le sue regole e lo perpetui, convincendomi che quello che sto perseguendo sia stato scelto da me.
Penso a come vivrei senza la necessità del vil denaro e senza pressioni esterne. Probabilmente copulerei, proverei droghe, dipingerei, scriverei, coltiverei i miei veri interessi. Il tutto senza stress e senza imposizioni.
Siamo dentro ad una macchina che ci tiene castrati da quando siamo nati a quando muoriamo! Viviamo in funzione dei ritmi e dei bisogni altrui. Come le formiche nel formicaio, con la differenza che possiamo rendercene conto. Seguiamo ritmi allucinanti (vedi i giapponesi), stiamo male, e questo solo perchè pensiamo che sia questo il giusto stato delle cose. Non ci viene data la possibilità di fare ciò che desideriamo, perchè non sappiamo di desiderarlo: siamo diventati degli impotenti.

La causa prima di morte nella società occidentale sono malattie causate dallo stress! Siamo ancora sani di mente? Non è venuto il momento di chiedersi come siamo potuti arrivare fino a questo punto? Come mai la malattia più diffusa è il vivere male che ci porta al mal di vivere?

Siamo tutti, dal primo all'ultimo vittime di questo meccanismo, dal ricco al povero, anche se forse non in ugual modo. Viviamo male. Non solo siamo tutti vittime, ma siamo contemporaneamente tutti carnefici; per fare un po' di confusione si puo dire che agiamo sovvenzionando il sistema che ci impone come agire, il tutto senza più chiederci se sia giusto o meno. Sicuramente c'è una differenza nelle responsabilità dei singoli individui: chi se ne approfitta di più per ricavare più guadagno sarà senza dubbio più responsabile di incrementare questo circolo malato. Rendiamoci conto, caro Berlusconi di turno, che ti stai dannando, stai vendendo l'anima al diavolo per soldi e potere che porterai con te nella tomba. Stai letteralmente rovinando la vita a migliaia di persone e alla fine non ne ricaverai un cazzo! Non sarà il potere a renderti immortale. Ne vale la pena?


Ci sono alternative? Penso di si ma ne scriverò domani. (se adesso non dormo un po' domani sarò tipo zombie - e non è il caso....)