martedì, maggio 01, 2007

Vitamina C

Il caro e. p. f. mi ha fatto venire voglia di scrivere per spiegare meglio l'ultimo post. Il dramma è che ho preso l'abitudine di scrivere dopo aver bevuto. Vengono così fuori discorsi un po' acidi, anche se a parer mio sono più divertenti.
La generazione che tra pochi anni prenderà in mano le redini del belpaese è alquanto confusa. Dato di fatto è che non ci sono più punti per orientersi. L'unico valore comune è l'egoismo. Cito il regista di "mio fratello è figlio unico", che parlando del suo film ha espresso un concetto che piu o meno faceva cosi: una volta gli ideali erano collettivi. Il comunista come il fascista volevano che la loro idea influenzasse tutti, che TUTTA una classe di persone stesse meglio. Oggi chi è rimasto? Il giovane comunistello vuole veramente cambiare la società? Nel 99% dei casi non ha mai letto un libro di economia e ha solo voglia di farsi le canne.

Qui si inserisce il vero discorso, sintetizzabile con questa frase: Quelle che erano persone stanno diventando sempre più personaggi.
Mi spiego:
Tutti noi abbiamo una facciata, che si puo definire come un personaggio che interpretiamo quando interagiamo con le altre persone. E' utile il personaggio. Serve a non scoprirci troppo, a non essere troppo vulnerabili difronte al prossimo.
Questo personaggio puo esssere di due tipi: puo essere simile al nostro vero carattere, quindi "sincero" o si puo discostare parecchio da quello che siamo, è quindi "artificiale".
Ci sono diverse questioni legate al personaggio. La sua personalità è influenzata dalla perdita di valori, ma sopratutto dalla perdita di certezze, dal precariato degli ideali. Tutti fattori che ci portano ad essere insicuri e che aumentano la creazione di personaggi sintetici. Abbiamo paura di scoprirci. Siamo dei granchi con il terrore di fare la muta per il rischio di essere feriti.
Persa la concezione di appartenenza ad una collettività si perde la voglia di dialogo, non c'è il volere di capire l'altro nè noi stessi. Resta solo la paura di essere feriti e il desiderio di difendersi, magari ferendo noi per primi.
Si arriva così a persone che anche se diventate intime, non avranno mai la forza di gettare la maschera per parlare onestamente. Ufficialmente nessuno ha più paura di morire. Si arriva a persone che esasperano attraverso comportamenti e discorsi la loro facciata sintetica, terrorizzati dal giudizio degli altri che potrebbe privarli delle poche certezze fittizie che si sono creati.
Come esempio si puo prendere il comunistello. Una volta un giovane comunista era informato, appassionato, interessato. Il suo personaggio rispecchiava le intime convinzioni che la persona si era creata. Era VERO. Un giovine oggi che va in giro vestito alternativo e si professa comunista parla per stereotipi. Il suo comunismo non deriva dalla parola "comune". Non sa di cosa sta parlando. Parla per crearsi degli scogli sintetici ai quali si possa aggrappare, dei cartelli stradali artificiali grazie ai quali orientarsi. Purtroppo questi cartelli non indicano la strada giusta, ma è questo il massimo a cui puo aspirare.
Il rischio che si corre è grosso. Si corre il rischio di farsi influenzare eccessivamente dalla propria facciata. Si rischia di compiere scelte anche importanti che in verità non si approvano, solo per dare sostegno al mascherone. A costo di non dare la possibilità di farci giudicare, finiamo per agire contro la nostra natura.
Tutto questo a scapito della propria serenità e di un sano rapporto sociale.

Quanta miseria.

Nota: ho rimpiazzato l'assunzione di vitamina c con la vodka. Una equipe di scienziati russi sostiene che l'effetto benefico sia pressappoco equivalente.

1 Comments:

Blogger e.p.f said...

Ho scritto un primo commento a questo post nel mio blog.

1:30 PM  

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