mercoledì, agosto 30, 2006

Castrati, parte seconda.

Ero rimasto con il discorso al punto in cui mi rendo conto che il sistema in cui vivo mi fa del male. Oltre a impedirci di esprimere il nostro volere, mi sono reso conto che ci impedisce di amare (nel senso lato). Il capitalismo si basa sulla competizione, sulla paura, sull'odio. Vedete cosa è successo con il nosto amato 9/11: un massacro(americano-informatevi!) sfruttato per causare dolore e paura, solo per giustificare altro dolore, altro odio, tutto in nome dei soldi.
Questo odio è radicato bene nelle nostre menti, non solo quello verso il "terrorismo"(creato dagli americani-informatevi!) o verso i cattivi musulmani, ma verso i nostri vicini, verso i nostri colleghi di lavoro, verso i nostri familiari. E' su questo che la società si basa: sulla diseguaglianza e la competizione, senza le quali non sarebbero giustificate le basi su cui il nostro sociale si erge. Ci inculcano da sempre che dobbiamo essere i migliori, che l'importante è vincere, che bisogna difendersi aggredendo chi ci attacca. Noi ci crediamo e ci riempiamo di rancore, di cattiveria, di nazismo e stress.
Ci viene trasmesso che siamo diventati immortali, basta accendere la TV e renderci conto di cosa si sta parlando: sciocchezze, inutilità, come se avessimo tutto il tempo del mondo e potessimo sprecarlo dedicandocici. Rendiamoci conto che abbiamo "one shot", un colpo solo da sparare, una vita sola da vivere. Vogliamo dedicarla veramente a Maria de Filippi? Al nuovo shampoo che ha un colore molto più bello di quello vecchio? Non sarebbe invece saggio e molto più umano dedicarci ai nostri affetti, a chi ci sta intorno? Amare ed essere amati? Non combattere contro il resto del mondo perchè lo disprezziamo, perchè siamo i migliori, i più "smart", e poi renderci conto davanti alla morte di come abbiamo vissuto male, rimasti ormai soli perchè gli altri non ci andavano bene? Il risultato dell'odio è che si costruisce, si va avanti, ci si "sviluppa". Siamo sicuri che lo stesso si potrebbe ottenere attraverso l'amore in modo molto più umano?
Il mondo d'oggi è una tremenda malattia.

Resomi conto di questo, che fare? Perchè qualcosa bisogna pur fare, non posso rendermi conto di una cosa e non agire di conseguenza, non avrei la coscienza a posto. Davanti allo specchio la mattina non voglio vedere una persona rassegnata, che vive quello che gli altri(il sistema) vogliono, ma una persona che agisce coerentemente a ciò che ritiene più giusto, che non si vive addosso senza capire cosa sta facendo, che sia consapevole.
Ho individuato varie soluzioni, nessuna ideale ma almeno sono tutte abbastanza coerenti. Ci devo ancora lavorare un po' su, probabilmente ci sono alternative migliori.
Per alcuni aspetti, forse il meglio che si possa fare è abbandonare tutto e vivere indipendenti dai meccanismi sociali. Questo implica il distacco dal lavoro come viene comunemente concepito, dai servizi offerti dalla società e in parte dai soldi(visti come accumulo di capitale). Badiamo bene che non sto parlando di andare sotto i ponti (anche se sarebbe una alternativa ugualmente coerente). Ci sarebbero varie possibilità: andere a vivere in un paese dove ancora si vive di baratto, dove ci si possa inserire in una comunità relativamente indipendente dal resto.
Questa alternativa puo non piacere, me ne rendo conto, e non credo che la seguirò, anche se probabilmente è la più onesta. Un grande problema sarebbe infatti costituito dai figli: senza soldi, come garantire un'istruzione ai propri figli? Come dargli le opportunità dalle quali quali sono partito io? Sarebbe irresponsabile, anche considerando il fatto che magari avranno una accezione della vita totalmente diversa dalla mia.
Una seconda possibilità consisterebbe nel continuare a vivere nel sistema e rispettarne le regole, cercando di non farci influenzare. Fare il più possibile di ciò che desideriamo coltivare veramente e intanto guadagnare i mezzi per vivere e dare delle prospettive alla nostra prole. Questa scelta risulta più facile quando il lavoro che facciamo ci gratifica perchè lo facciamo per passione, quindi attenzione: lavorare sì, ma cerchiamo di fare ciò che più ci aggrada, non soffriamo inutilmente e cerchiamo di non odiare.
Una ulteriore possibilità (quella che mi convince meno finora), sarebbe sfruttare i meccanismi stessi del sistema per fregarlo e rendersi indipendenti economicamente e intellettualmente. Il ragionamento che si potrebbe fare sarebbe: "tu sistema mi vuoi castrare? E io ti fotto con le tue stesse mani!". Attenzione però a chi si va a fottere. E' moralmente diverso rubare al ricco e rubare al povero: la prima cosa è più giustificabile, anche se ugualmente non del tutto corretta. Pensate alle ghignate che vi fate se svaligiano una villa di Berlusconi e a quanto vi fa arrabbiare una vicenda come il crack parmalat, in cui sono stati rovinati molti piccoli risparmiatori, magari pensionati che hanno perso tutti i loro soldi. -Notare che la legge punisce di più il furtarello che le grandi porcate, spesso del tutto legali-

Per una ultima opzione che ora mi viene in mente consiglio di guardare "fight club". Ho rivisto il finale stamattina e mi sono venute lacrime di commozione...

Mi raccomando, se concordate lavoriamoci assieme, in caso contrario spiegate le vostre ragioni, parliamone, non facciamo i disfattisti, ne va della nostra serenità.

all'Amore:

Veniamo divisi, messi in competizione, viene coltivato l'odio verso gli altri per scopi turpi (odio verso i terroristi, musulmani, immigrati ecc.), tutto per l'interesse irrazionale di alcuni. Rendiamoci conto che non dobbiamo essere soli. Siamo circondati da persone, amiamole. Diamo affetto alla gente e vedremo che ci tornerà affetto. Abbiamo una vita sola, non sprechiamo nell'astio, nella diffidenza, nel rancore. Perdoniamo e saremo perdonati. Lo diceva pure Cristo, poverino, è stato manipolato perfino lui nell'interesse dei soldi. Parliamo alle persone, arricchiamoci a vicenda, non pensiamo di essere meglio degli altri, nessuno è immortale. A' livella alla fine passerà su tutti, intelligenti, stupidi, belli e brutti. Non viviamo riempiendoci il cuore con sentimenti negativi, stiamo sereni e vivremo meglio, è l'unica cosa che possiamo fare.
Sembra ridicolo se lo dico io, me ne rendo conto, è che oggi sono sentimentale, cosa posso farci? Se volete una fonte più autorevole leggete Terzani, non so che dirvi.
Voglio bene, sarà la stagione, sarà una malattia, spero duri.

martedì, agosto 29, 2006

Aspettando il risveglio.

Sono in letargo... E' arrivata la primavera, ma non riesco a svegliarmi. Datemi una botta in testa che magari serve a qualcosa.
Il post impooortante è in costruzione, intanto vi allieto con questa bella immagine:


Leopardi? Baudlaire? Novellini... è questa la poesia del nuovo millennio!

Nota

Sono euforico e mi rendo conto di quanto sia ingiustificato: giovane, sano, nel pieno delle mie capacità, ma con una vita sessuale peggio di un lombrico. E dire che sarebbe l'unica cosa a contare veramente. Speriamo che la natura non si incazzi... (farebbe bene!)

lunedì, agosto 28, 2006

...

Datemi una droga
che sia forte
che sia assuefacente
che non mi faccia tornare indietro
che mi faccia diventare animale
che mi liberi

Give me the sun, mother

domenica, agosto 27, 2006

Castrati

Le banalità scritte nei giorni passati sono frutto di ragionamenti che ho scoperto segiure un filo comune. Portano ad una conclusione che trovo importante per capire un una grande causa di angoscia.

Premetto per maggiore chiarezza una metafora che si trova nel fumetto "Berserk". [Devo dire a proposito che alle volte si possono trovare in fumetti e romanzi concetti degni dei più illustri filosofi.]
Il protagonista del fumetto, il solito superuomo molto grosso ed incazzoso, passa i primi trenta numeri al seguito di una compagnia di mercenari e lentamente capisce che non sta seguendo il proprio "sogno"(scopo, autorealizzazione), ma il sogno del capo della squadra. Decide così di abbandonare tutto e seguire i propri interessi, il proprio destino, senza fungere più da mezzo per la realizzazione dei desideri altrui. Il concetto sembra parecchio banale in sè, ma applicato alla vita delle persone che ci vivono intorno e alla società, assume uno spessore rilevante.

Penso: che scopo sta perseguendo un impiegato di benca? Sta facendo il suo lavoro perchè gli piace o sta fungendo da mezzo inconsapevole per la realizzazione di sogni altrui? Senza condizionamenti sceglierebbe di fare l'impiegato di banca? Ne dubito fortemente. Come mai ha scelto quella strada? La risposta è banale: procurarsi il mezzo per vivere, i soldi.

In ogni era le persone sono spinte dalla società in cui vivono a dare per valide le regole su cui la società si basa. Se così non fosse i sistemi (come ad esempio il nostro capitalismo) non reggerebbero.
Se si mettesse in discussione che i soldi sono un mezzo corretto per "gestire la società" si metterebbe in discussione lo stesso capitalismo. Siamo sicuri di conoscere le tremende aberrazioni che il soldo porta con se? Come la qualità della nostra vita venga pesantemente diminuita?

Facendo un parallelo con la metafora del mio amato fumetto, si potrebbe dire che l'impiegato lavorando in banca non lo stia realizzando direttamente il suo sogno, ma stia cercando di ottenere il mezzo per realizzare il suo scopo: i soldi gli serviranno per fare il mutuo sulla casa, comprarsi la macchina, pagare gli studi ai figli ecc. Lo scopo che lavorando attua direttamente è lo scopo del propietario delle banca: che la banca funzioni bene. Se facciamo lo stesso discorso anche per il propietario della banca e chi è sopra di lui, arriviamo a concludere che tutti stanno agendo per lo stesso "sogno": il manteniomento del sistema.

Badiamo bene che chi ci guadagna, nella nostra società c'è sempre; dietro ad ogni avvenimento, dietro ad ogni scelta ci sono i soldi . Questo meccanismo funziona così liscio, perchè il lavoratore è convinto di perseguire il suo scopo: pagare il mutuo per la casa, pagare le rate della macchina, mantenere una posizione rispettabile nella società, essere un buon padre di famiglia, ecc.. Non si rende conto che questi non sono sogni suoi, ma sono propri del sistema in cui vive. I modelli che si seguono non ce li siamo fatti da soli, ci sono stati propinati. Il capo dei legionari ci convince che vogliamo combattere a suo fianco, ci fa credere di avere ragione e noi finiamo con il fungere da mezzo per i suoi fini, rovinandoci la vita senza rendercene conto! Viviamo male, stiamo male e non capiamo il perchè: è talmente grande che non lo vediamo.
Lo scopo che viene realizzato parallelamente è quello del "capo dei mercenari", che identifico nello stesso sistema. Penso che siamo tutti, o quasi, vittime di un meccanismo con vita propria, che va avanti da solo e miete vite su vite.

Il discorso sembra esagerato, in vero è molto peggio.
Ogni giorno vado in biblioteca a studiare con il fine di laurearmi (facciamo finta sia solo quello). La laurea mi servirà per lavorare, il lavoro mi servirà per avere il mezzo per vivere: i soldi. In pratica si puo dire che tutta la vita viene dedicata al raggiungimento dello scopo del capo della compagnia mercenaria. Studio infatti per svolgere un ruolo che il sistema richiede, di cui il sistema ha bisogno, non io. Il sistema indirettamente preme perchè io segua le sue regole e lo perpetui, convincendomi che quello che sto perseguendo sia stato scelto da me.
Penso a come vivrei senza la necessità del vil denaro e senza pressioni esterne. Probabilmente copulerei, proverei droghe, dipingerei, scriverei, coltiverei i miei veri interessi. Il tutto senza stress e senza imposizioni.
Siamo dentro ad una macchina che ci tiene castrati da quando siamo nati a quando muoriamo! Viviamo in funzione dei ritmi e dei bisogni altrui. Come le formiche nel formicaio, con la differenza che possiamo rendercene conto. Seguiamo ritmi allucinanti (vedi i giapponesi), stiamo male, e questo solo perchè pensiamo che sia questo il giusto stato delle cose. Non ci viene data la possibilità di fare ciò che desideriamo, perchè non sappiamo di desiderarlo: siamo diventati degli impotenti.

La causa prima di morte nella società occidentale sono malattie causate dallo stress! Siamo ancora sani di mente? Non è venuto il momento di chiedersi come siamo potuti arrivare fino a questo punto? Come mai la malattia più diffusa è il vivere male che ci porta al mal di vivere?

Siamo tutti, dal primo all'ultimo vittime di questo meccanismo, dal ricco al povero, anche se forse non in ugual modo. Viviamo male. Non solo siamo tutti vittime, ma siamo contemporaneamente tutti carnefici; per fare un po' di confusione si puo dire che agiamo sovvenzionando il sistema che ci impone come agire, il tutto senza più chiederci se sia giusto o meno. Sicuramente c'è una differenza nelle responsabilità dei singoli individui: chi se ne approfitta di più per ricavare più guadagno sarà senza dubbio più responsabile di incrementare questo circolo malato. Rendiamoci conto, caro Berlusconi di turno, che ti stai dannando, stai vendendo l'anima al diavolo per soldi e potere che porterai con te nella tomba. Stai letteralmente rovinando la vita a migliaia di persone e alla fine non ne ricaverai un cazzo! Non sarà il potere a renderti immortale. Ne vale la pena?


Ci sono alternative? Penso di si ma ne scriverò domani. (se adesso non dormo un po' domani sarò tipo zombie - e non è il caso....)

Ciao, cara vecchia evoluzione!

Siamo angeli decaduti o animali troppo intelligenti? Se siamo animali troppo intelligenti, cosa ci distingue dagli alti esseri viventi? Una cosa fondamentale: il nostro cervello che ci ha fatto elaborare un linguaggio e ci ha dato la capacità di astrarre. Questi sono i mezzi per tramandare le conoscenze e quindi le basi per organizzarci in una struttura sociale complessa.

Siamo l'unica specie che non segue più le leggi dell'evoluzione: nella società umana non c'è più una selezione naturale che si basa su criteri fisici ma culturali (che non vengono però selezionati). Abbiamo fregato la legge su cui si basa la vita e siamo divenuti così il risultato finale (sempre che non ci si estingua tutti-sarebbe divertente...!).
Per essere più chiaro: l'evoluzione si basa sulla selezione delle qualità fisiche più adatte ad un determinato ambiente, non dando la possibilità ai soggetti meno adatti di trasmettere i propri geni. Questo avviene con la morte del soggetto meno adatto, o con la scelta da parte della partner del soggetto comunque più forte e con più possibilità di sopravvivere. Il soggetto meno adatto non ha più la possibilità di riprodursi e così i suoi caratteri genetici vengono persi.
Nell'ambiente umano è stata eliminata la morte come fattore selezionante (almeno si spera...), e, fattore più rilevante, non si ha più una scelta del partner secondo criteri prettamente fisici, ma molto di più di tipo culturale: un ricco imprenditore viene considerato più adatto di un operaio per fare un figlio, perchè da più sicurezza dal punto di vista economico, fattore(la ricchezza e lo status sociale) che non è però trasmissibile alla prole...

Ciao ciao caro Darwin, è stato un piacere, magari ci si rivede in futuro.

sabato, agosto 26, 2006

questo blog:

Mi sono reso conto di sentire la necessità di capire e spiegare il motivo di esistere di questo blog. E' nato per pura curiosità e devo dire che mi sta piacendo. Il fatto è che nella mia mente da un bel po' di tempo regna un casino tremendo e mi rendo conto che scrivere i pensieri mi aiuta a risolverlo. Sopratutto perchè scrivo cercando di farmi capire il meglio possibile da altri e quindi sento la necessità di rendermi più chiari concetti che ho in testa. Ho provato una volta a scrivere un diario solo per me e il risultato è stato un delirio che a rileggerlo non ci capivo niente.
Dopo anni burrascosi sento che si sta delineando un concetto di futuro relativamente sereno. Delle idee che levano parte dei dubbi più angoscianti.
Ora che ho aperto questo blog vorrei che qualcuno le mettesse in discussione e possibilmente le distruggesse.
Non penso ci si debba fermare difronte al brimo barlume di sole, è fondamentale cercare, mettere in discussione, confrontare... in alcuni casi dormire (tipo adesso, che sto iniziando a delirare dal sonno).

Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità. (Nietzsche)

Contro la democrazia

Ho scelto un titolo provocatorio (così magari qualcuno lo legge e spero lo critichi) per un argomento che mi ha dato a lungo da pensare e si ricollega al primo post.
La mia critica si rivolge al sistema democratico che esiste oggi nel mondo occidentale, non al concetto di democrazia che in sè sarebbe per molti aspetti giustificabile.
Fondamentalmente nella nostra società il sistema democratico si esprime dando il potere alla maggioranza della popolazione di fare delle scelte che poi si riperquotono su tutti. Ecco subito individuata la magagna: la maggioranza che decide sa fare la scelta più pensata e razionale? E' abbastanza informata? La risposta è palesemente davanti ai nostri occhi: NO!
Chiunque si ineressi un po' di cosa stia succedendo nel mondo si puo rendere conto che siamo governati da barbari. Basta vedere chi è al governo in America e chi è stato (e sta) al governo in Italia per rendersene conto. E' sufficiente utilizzare un briciolo del mio adorato buonsenso per capire che non è una scelta pensata e razionale mandare al governo una banda di affaristi che per aumentare il loro potere non si fanno scrupoli e vanno a fare la guerra in giro per il mondo o, come è successo in italia, utilizzano i poteri delegatigli per fare leggi che li salvino dalla prigione. Questo solo per citare le porcherie più palesi e note. Ce ne sarebbe da dire... tornerò sull'argomento.

[A proposito del governo americano, consiglio a tutti di andare a informarvi sulla setta massonica "skull and bones" su wikipedia o su http://www.disinformazione.it/skullandbones.htm per citare alcune fonti attendibili. Rimarrete quantomeno sorpresi]

Questi e molti altri soggetti eletti democraticamente si sono rivelati una forte minaccia per il mondo e per il loro stesso popolo. Sarebbe giusto chiedersi dove sia l'inghippo che rende possibile un tale malfunzionamento di una macchina da noi considerata così nobile che chiamiamo democrazia.

La mia personale conclusione è che la rotella malfunzionante sia dare il potere alla maggioranza dell' elettorato. Faccio un semplice esempio: è stata data la possibilità al popolo italiano (che errore!) di esprimersi sulla questione delle cellule staminali. Non si è raggiunto il quorum e non è stata sdoganata la ricerca sulle staminali, mentre la stragrande maggioranza della comunità scientifica(quindi gente informata) si era espressa a favore. Il punto è: è corretto dara la possibilità ad una persona di esprimere la propria opinione (che condizionerà poi la vita di tutta la comunità!), senza che la persona interpellata sia competente sull'argomento su cui si deve esprimere??? In soldoni: è giusto dare la possibilità ad una massaia di campagna che non ha avuto la possibilità nè magari l'interesse di informarsi su cosa siano le cellule staminali, di esprimersi sull'argomento influenzando così la mia e la vostra vita? Magari la ricerca che sarebbe stata svolta avrebbe potuto portare ad una terapia per qualche malanno che io o voi potremmo prenderci (tiè, tiè, tiè....). -la questione ci riguarda in prima persona!-

Vogliamo dare a tutti gli stessi diritti o vogliamo piuttosto il bene nostro e del resto del paese? Forse sarebbero possibili entrambe le cose ma solo se venissero attuati dei cambiamenti allo stato attuale. Oggi ritengo che non sia affatto produttivo il suffragio universale, sopratutto considerando il mezzo che la stragrande maggioranza della popolazione utilizza per informarsi: la nostra amica televisione!
Il predominio della televisione sugli altri media è incontestabile, in America meno del 3% della popolazione legge libri e meno del 15% legge giornali, ma tutti hanno la TV. Per fortuna sta crescendo internet come fonte di informazioni...

Il discorso si fa interessante con l'arrivo di questo immensa macchina di informazione di massa. Le domande da farsi sono: chi ci informa? Come lo fanno? Perchè?
Vivendo in una società ormai divenuta "turrrbocapitalista" la risposta è sempre la stessa: i soldi. I soldi governano il mondo, è triste ma vero. I soldi corrispondono a potere e il potere è in mano di pochissimi. I potenti utilizzano i soldi per fare più soldi e per rimanere al potere. Quale mezzo migliore se non il più diffuso e fruibile?
Sto parlando di un meccanismo che in parte si autoalimenta e in parte viene manipolato. C'è un forte desiderio di disimpegno ed intrattenimento da parte delle masse(dovuto prevalentemente ai ritmi a cui sono sottoposte), che si unisce al volere da parte del potere di mantenere il proprio status. Il risultato è una che da una parte c'è lo share che fa aumentare la richiesta di informazioni disimpegnative (vedi la quantità di cronaca che domina i telegiornali-perfino quelli badano allo share e non all'informazione!-), che trasmettono (anche grazie ad una certa manipolazione dall'alto) prevalentemente valori che rafforzano l'idea che lo stato delle cose sia giusto così com'è. I valori di cui sto parlando sono naturalmente quelli occidentali, cioè americani. Basti pensare al cinema durante la guerra fredda, ai film con cui allora veniva imbottita la popolazione, o ancora ai valori trasmessi dai film americani che arrivavano in Europa nel dopoguerra: un concentrato di status simbol della società moderna che serviva a far apprezzare le merci americane, quindi vendere, quindi guadagnare e intanto diffondere l'ideale della società capitalistica, minacciato dal fronte comunista russo.
Questo processo non si limita ad influenzare gli adulti, inizia ad influenzarci da quando siamo piccoli: pensiamo ai cartoni della Disney per dirne una: continue lotte tra bene(società americana capitalista) e male(gli altri...). Altro eclatante esempio: i videogiochi (che occupano una fetta di mercato che come giro di soldi ha superato ormai persino il cinema), appassionano sopratutto i più giovani e trattano prevalentemente di guerra e "buono contro cattivo". Un caso estremo è rappresentato da "America's Army": gioco sparatutto molto ben fatto in cui si devono uccidere terroristi, distribuito assolutamente gratis in rete dall'esercito americano, per invogliare i giovani ad arruolarsi. Se questo meccanismo non funzionasse, avrebbero speso milioni di dollari per produrlo?

Non penso che questi valori, oggi comunemente accettati, siano parte integrante della cultura europea precedente alla seconda guerra mondiale: basta dare una letta ai racconti popolari che circolavano in Europa a inizio secolo(vedi fratelli Grimm). La maggiorparte di queste storie ha come personaggi soggetti spesso molto sfaccettati, con luci ed ombre, e , cosa ancor più importante, la morale che se ne ricava è molto spesso una lezione su come va il mondo, una lezione di vita vera, non di vita da cartone animato.

Questo discorsi valgono chiaramente solo se ci si riferisce alla massa, non al singolo individuo che magari legge giornali, si informa e ha senso critico sufficiente per non bersi tutto quello che gli viene proposto.

Ora uniamo i due discorsi: quello sulla democrazia odierna e quello sulla comunicazione di massa. Otteniamo che, grazie al suffragio universale proprio della nostra civiltà occidentale e al tipo di informazioni trasmesse ai votanti che per la stragrande maggioranza non sono critici, l'opinione della maggioranza coinciderà sempre maggiormente con il volere di chi è al dal potere.
Un esempio chiaro è come l'11 settembre sia stato utilizzato dalla lobby che comanda l'America(la loggia "skull & bones"-che fascino che hanno le teorie cospirative!-Se interessati consiglio assolutamente "Loose change, second edition", bel documentario che trovate gratis in rete) per suscitare panico di massa e invadere l'Afghanistan e in seguito l'Irak, senza che ci sia stata una sommossa delle masse degna di nota (quelle che ci sono state, sono state fortemente sminuite dai media), come è accaduto invece ai tempi del Vietnam ('68 ecc.). La mia spiegazione? Ci siamo rincoglioniti, o meglio: ci hanno rincoglioniti. Se si va avanti di questo passo ci accorgeremo forse quando sarà troppo tardi di essere finiti in un 1984 Orwelliano. -Spero fortemente di sbagliarmi- Qualcuno mi dica che mi sbaglio, per piacere.

Preciso che ritengo ci siano possibilità migliori di organizzare la società umana della democrazia, comunque ecco una proposta utopistica per una democrazia moderna che funzioni un po' meglio:
Il primo passo sarebbe eliminare il suffragio universale, il secondo, dare la possibilità di votare solo a persone che abbiano passato un severo esame che certifichi che il votante sia informato su ciò che sta andando a decidere. Il terzo passo sarebbe garantire la possibilità a tutte le persone di informarsi e capire chi o cosa stanno per andare a votare. Si potrebbe attuare con dei corsi serali, o magari obbligare i datori di lavoro a organizzare incontri di divulgazione di informazioni...chi ne ha, più ne metta.
Altro migloramento indispensabile consisterebbe nel cambiare la classe politica dirigente, ma questa è un'altra stora...

mercoledì, agosto 23, 2006

Fermiamoci

La domanda che mi sono posto tempo fa è stata: "ma questi ragazzi che vedo tutti i giorni in biblioteca a studiare economia aziendale o di altro tipo, che cosa stanno imparando?"
Ho cercato una risposta per lungo tempo...

Arrivo al punto per non seccare: da noi in occidente ci sono imprenditori e altri soggetti che guadagnano in un giorno lo stipendio di un mese di un operaio, spesso faticando di meno (e trombando di più)). Un economista che sostiene il nostro sistema economico riesce a spiegarci e a giustificare come e perchè questo succede.

Fermiamoci un momento per renderci conto che non c'è 'altro da aggiungere. La malattia del nostro sistema di distribuzione dei beni sta tutta qui, ed è molto più semplice di quanto ci facciano credere: va contro il buonsenso.
E' senza senso sostenere che una persona si merita cento parti in più di un'altra solo perchè fa un lavoro diverso e non penso che si possa dare credito a persone, colte che siano, che sostengono il contrario.
Una puttanella che canta canzoncine in tv merita forse di più di un muratore che sgobba, magari sotto al sole, per dieci ore al giorno, in nero, e si prende solo 800 euro al mese? Naaah!

Il fatto che siano stati scritti tomi su tomi che giustificano questo tipo di profonda ingiustizia puo dare da pensare. Una persona potrebbe interrogarsi e giungere ad una conclusione tipo: "avranno ragione loro, io che ne so, non mi sono mai interessato di queste cose, non ho voce in capitolo".
Penso che questo sia un errore fondamentale molto comune, su cui il "sistema"(bestia strana e interessante), come anche le religioni, marciano alla grande. Quei tomi e quei dottoroni che ne parlano evocano un'aurea di mistico rispetto, ci fanno sentire ignoranti e non abbiamo il coraggio di contestarli. Tutto questo mentre il buonsenso ci suggerisce (almeno spero succeda anche a voi) che ci sono dei paradossi enormi alla base dela nostra società che non si possono giustificare con nessun trattato!

Torno ai ragazzi che studiano economia: stanno entrando in un gigantesco castello senza accorgersi che mancano le fondamenta. Non si fermano un attimo prima ad ascoltare cosa gli dice il buon senso ma iniziano ad interessarsi subito alla complessa suddivisione delle stanze di questo meraviglioso castello, ai suoi bei quadri, ai suoi affascinanti orpelli (cosa ci sia di affascinante nell'economia aziendale non lo so ma evidentemente a molti piace...).

Sto parlando da un po' di "buon senso", dando per scontato che sia una accezione comune. Onde evitare incomprensioni: per "buon senso" intendo ciò che ci fa distinguere a pelle tra giusto e sbagliato. Senza andare troppo nella teoria: segue il buonsenso ciò che migliora la condizioni comuni o personali senza andare a privare altre persone delle loro libertà ecc. In soldoni significa fare in bene senza rompere le scatole a nessuno. Dovrò tornare su questa definizione perchè la sento un po' pericolante, ma quello che mi interessa al momento è che si capisca grossomodo cosa intendo.

Lo stesso discorso vale per la religione. Prendo in esame la religione cattolica perchè è quella che sento di conoscere meglio: chiedete ad un prete come mai Cristo non abbia mandato il suo messaggio agli africani o ai cinesi e sentite cosa vi risponde. Chiedetegli come mai, se Dio è infinitamente misericordioso, esiste l'inferno. A queste e ad altre domande (ce ne sarebbero a bizzeffe) il prete non saprà dare una risposta che abbia senso senza appellarsi alle sacre scritture e tirando in ballo dogmi ecclesiastici. Nessun prete ci dirà che a Cristo stavano sulle palle i negri e i musi gialli (per fortuna...), o che Dio ha un senso dell'umorismo molto particolare; anche se probabilmente sarebbero le uniche risposte sensate (non giuste ma sensate, che seguono un filo logico senza appellarsi a troppi fronzoli esterni).

Trovo ci sia da ridire anche sulle basi del nostro sistema legislativo. Da ignorante in materia giudico quello che vedo e devo dire che non mi piace. Vengono messi in galera tossici e poveretti che magari si sono scaricati un film da internet o hanno rubato per disperazione, mentre è chi ci governa a fare le più grosse maialate. QUESTO NON VA BENE!
Basti vedere che gente c'è al parlamento (a destra e sinistra): mafiosi, pregiudicati, persone coinvolte in giri di mazzette...chi ne ha più ne metta. Ancora più angosciante è il fatto che i servizi segreti della democrazia più grande del mondo siano i primi ad agire contro i diritti umani e siano accusati di tirare le redini del traffico internazionale di droga (figuriamoci se si fanno sfuggire un affare talmente redditizio!). Proprio loro che si spacciano per paladini della libertà e della giustizia. -Questi sono solo banali esempi-
E' il buonsenso a dire che questo sistema di leggi è sbagliato, ma provate a spiegarlo a chi le leggi le studia e le fa: la risposta sarà che è legale (almeno la prima parte, gli affari della CIA sono un'altro paio di maniche), magari ammettendo che non è del tutto corretto. Penso che si possa dire che questo sistema non segua il mio amato buon senso.

Il problema che a questo punto mi pongo è: chi trae giovamento da questo oscurantismo attorno a problemi che minano così profondamente la nostra struttura sociale? Chi ha interesse a tenere su questo immenso baraccone pericolante che vive di ingiustizia e ignoranza? Chi trae giovamento dal fatto che ci siano milioni di persone che studino e seguano queste regole così palesemente minate alla base? La risposta è...